L'azienda si trova a Valpiana di Brisighella, sulla dorsale Appenninica, al confine con la Toscana ad un'altitudine di 400 metri s.l.m. acquistata nel 1989 da Paolo Babini, oggi la proprietà possiede 35 ettari di cui 6,5 a vigneto.
La passione per la produzione di vini di qualità fece sì che già prima dell'acquisto fu fatto uno studio, sia climatico sia geologico per individuare l'area adatta alla produzione di vini d'alta qualità. Contrariamente alla tradizione, che indicava come più vocata l'area collinare Appenninica più bassa, si scelse una zona più alta, dove le maturazioni delle uve risultavano più lente e gli sbalzi termici giorno-notte favorivano i profumi.
Dai 6 ettari inizialmente presenti in azienda si è giunti, dopo 10 anni, ad un rinnovamento viticolo pressoché totale, sia varietale sia di forma di allevamento. La morfologia aziendale, costituita da pianelli e poggi a diverse altezze (variabili da 250 m a 500 m s.l.m.) incastonati in mezzo a boschi e quindi con microclimi molto diversi, ha consentito una scelta varietale molto ampia e la possibilità di collocare ogni vitigno nel luogo più adatto a esprimere al meglio le sue potenzialità enologiche. Anche le forme di allevamento, cordone spronato e guyot bassi con densità variabili da 4000 a 6000 piante per ettaro, consentono una bassa resa per pianta. Per il Sangiovese si è scelto l'alberello (ripreso dal vecchio alberello romagnolo) con una densità di 8000 piante per ettaro.
Il 30% dei vigneti sono di bacca rossa: Sangiovese, Merlot, Pinot Nero, Syrah e alcuni vitigni autoctoni in sperimentazione; la rimanente superficie è a vitigni bianchi quali Albana, con cloni ripresi da un vecchio vigneto presente in azienda di oltre 50 anni con grappolo piccolo e spargolo, Trebbiano, Sauvignon, Riesling, Pagadebit e altri vitigni locali e internazionali in prova.
Dall'annata 2000, finendo in parte l'impostazione viticola e andando verso una maturità delle piante dei primi impianti (8 - 10 anni) , è iniziata la trasformazione diretta in azienda in collaborazione con la moglie di Paolo, Katia, enotecnico.
Dal 1994 la coltivazione dei vigneti è con il metodo della agricoltura biologica e dal 2002 si è iniziata la conduzione aziendale secondo i dettami della agricoltura biodinamica. Questo metodo di produzione agricola è stato concepito da Rudolf Steiner e descritto in una serie di conferenze nel 1924. Questo tipo di conduzione agricola, avvalendosi di una precisa conoscenza delle leggi specifiche che reggono i diversi Regni della Natura, pone in atto un'agricoltura, che è in grado di rispettare e promuovere la vita, all'interno dell'azienda agricola, servendosi di opportune tecniche di coltivazione, di allevamento e di cura.
Le principali tecniche utilizzate in azienda sono, l'utilizzo di preparati specifici come compostaggi, sovesci e trattamenti alle viti con l'utilizzo di erbe e altre sostanze assolutamente naturali, seguendo i ritmi rispondenti ai movimenti planetari. Questi principi vengono utilizzati anche nel processo di vinificazione che esclude qualunque tipo di manipolazione indotta, ma segue il più possibile il decorso naturale di maturazione del vino.
Questa unione composta da, scelta territoriale in zone limite di coltivazione per la vite, unite, alla coltivazione rispettosa dell'ambiente e che segue i naturali processi di evoluzione del vino consentono di ottenere dei prodotti molto caratterizzati e riconoscibili di questo specifico territorio.